
Come da obblighi da direttive comunitarie I.S.P.R.A. ha pubblicato i dati relativi agli abbattimenti compiuti da cacciatori italiani della fauna migratoria cioè uccelli che non sono riprodotti in cattività e seguono le leggi naturali della migrazione. Qanto sotto riportato è un estratto dell’articolo pubblicato sul sito Gruppo di Intervento Giuridico a cui rimandiamo per un approfondimento. I numeri riportati sono esclusivamente quelli dichiarati dai cacciatori sul tesserini venatori. I numeri reali sono notevolamente superiori in quanto mancano gli uccelli abbattuti e non segnati e il forte bracconaggio esistente in italia. Ci asteniamo da commenti: i numeri parlano da soli
Il report I.S.P.R.A. fornisce, comunque, una stima abbastanza realistica sulla pressione venatoria sull’avifauna selvatica in Italia.
Giusto per aver un’idea, nella sola stagione venatoria 2022-2023:
– 2.127.152 esemplari uccisi dichiarati di Tordo bottaccio (Turdus philomelos),
– 660.269 esemplari uccisi dichiarati di Colombaccio (Columba palumbus),
– 633.091 esemplari uccisi dichiarati di Merlo (Turdus merula).
Caso ormai drammatico è quello dell’Allodola (Alauda arvensis), di cui viene dichiarato l’abbattimento annuo di 3-400 mila esemplari, quando lo stato di conservazione della specie in Europa sta mostrando un forte decremento, come certificato dal Farmland Bird Index.
Un report in ogni caso importante, che dovrebbe far ben riflettere Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura (che dovrebbero sostenere e non attaccare l’I.S.P.R.A.), Regioni e Province autonome sugli effetti deleteri nei confronti dell’avifauna selvatica causati da quell’attività parassitica del patrimonio faunistico rappresentata dalla caccia in Italia, condotta su una fauna che già deve cercar di sopravvivere alla sottrazione degli habitat naturali, agli inquinamenti, al disturbo antropico.

Fonte: I.S.P.R.A. Stando ai soli dati riportati sui tesserini venatori (quindi in sottostima) per il divertimento dei paladini dell’ambiente cacciatori solo in Italia sono stati abbattuti dal 2017 al 2023 un numero di oltre 33 milioni di uccelli.