Fallita la conferenza Onu di Nizza per la protezione degli oceani. Mancavano 10 ratifiche e l’Italia si è tirata indietro
Sembrava l’occasione giusta. Alla Conferenza Onu sugli Oceani di Nizza, il mondo doveva chiudere finalmente il capitolo aperto del Trattato BBNJ – l’accordo per proteggere la biodiversità dell’alto mare, quelle acque internazionali da cui dipende l’equilibrio dell’intero pianeta. E invece quando il sipario è calato all’appello mancavano dieci ratifiche. Tra cui quella dell’Italia.
Un’occasione mancata, pesante soprattutto per chi, come il nostro Paese, un anno fa assicurava a gran voce una “rapida approvazione” dell’accordo. Era l’aprile del 2024 e le dichiarazioni del governo promettevano un sostegno pieno e immediato al Trattato. Oggi, quattordici mesi dopo, tutto tace. E mentre altri – dalla Francia al Portogallo, dalla Grecia alla Croazia – hanno già fatto la loro parte, l’Italia resta inchiodata all’immobilismo. Le firme raccolte si fermano a cinquanta, dieci sotto la soglia necessaria per far scattare l’entrata in vigore. Il mare, ancora una volta, può aspettare.
(parte iniziale dell’articolo pubblicato dal sito Ultima Bozza.it https://ultimabozza.it/litalia-blocca-il-trattato-sugli-oceani/)
La domanda che ci poniamo è: ma perchè gli attuali politici che hanno in questo momento la maggioranza nel nostro paese (le destre) sono così duramente ostili a qualunque iniziativa atta a proteggere l’ambiente? Quale è il vero motivo? In ogni caso quando saremo chiamati ad esprimere il nostro voto (finch’è ce lo permetteranno) ricordiamoci di loro