
Il dato di fatto è che stiamo uccidendo il mare e i laghi usandoli come discariche di immense quantità di oggetti di plastica che abbiamo usato e non ci servono più. Credo che nessuno possa negare questo problema. Quale dovrebbe essere allora la prima cosa da fare? La risposta è logica e semplice. Ridurre da subito la produzione di questo materiale riservandolo ai soli campi in cui una sostituzione con altro non è possibile. Ogni imballaggio in plastica, indipendentemente dalla truffa del riciclo tanto sbandierata in Italia, dovrebbe essere classificato con un indice di tossicità ambientale che deve essere comunicato al consumatore che in tal modo essendo informato diverrebbe complice del danno ambientale arrecato. Questa consapevolezza quantificata porterebbe i consumatori a scelte ambientali più consapevoli quindi ad orientarsi verso produttori ambientalmente compatibili. Ovviamente ciò scatenerebbe le potenti lobbies che attaccherebbero i politici che vedrebbero le loro poltrone a rischio. Una prova evidente di quanto sopra detto è riscontrabile nella nostra storia politica. Nel 2019 il governo Conte consapevole del problema ha la proposto di applicare una tassa agli imballaggi in plastica con lo scopo di spingere i produttori alla loro riduzione. Sicuramente questa semplice misura avrebbe con efficacia avviato un importante percorso di riduzione dell’uso di questo tipo di materiale con evidenti vantaggi per l’ambiente. Perché invece questa proposta è stata bloccata? E da chi ? E’ subito detto. Prima di tutto si è mossa la Confindistria dimostrando se mai ce ne fosse bisogno da che parte sta, poi ci ha pensato il sig. Matteo Renzi minacciando per questo una crisi di governo. Perché Renzi ha fatto questo? Conoscendo il personaggio penso che la risposta la possiamo immaginare. Ancora una volta ci chiediamo: noi cosa possiamo fare? Tre cose: valutiamo a chi diamo il voto, lasciamo sul banco di vendita prodotti confezionati inutilmente nella plastica come ad esempio i salumi venduti anche al banco senza confezione di platica, mandiamo mail di protesta per l’uso di questi imballaggi ai produttori. Il consumatore ha il vero potere solo che non lo usa.